lunedì 8 dicembre 2008

Petit Bateau

Ho bisogno di raccogliere le idee. Forse ieri c’è stato uno sfasamento temporale, non so cosa sia accaduto. So solo che sono uscita di casa alle 12, quindi ho anche perso qualche ora della mattinata, e che sono tornata alle 5.30, am.
Partiamo dal principio? Dall’arrivo a Bologna? Dall’attesa di Francesca, che abbiamo inaspettatamente trovato in macchina?
Parliamo del pranzo al centro commerciale? Del fatto che mi sono sentita la versione italiana di SuperSize Me per aver mangiato tre volte al Mc Donald in un giorno (però nel pomeriggio è stato solo per prendere il tè)? Del fatto che “io ce l’ho rigida”, e mi riferivo alla borsa, ma detto dopo la parola “vibratore” può essere giustamente fraintendibile? Parliamo del fatto che ho visto per la prima volta l’Ikea e che ho avuto la seria impressione di non uscirne mai più?
Parliamo del concerto. Dell’autobus trovato, dell’autista che ha suonato il clacson solo per noi perché ci stavamo dirigendo da tutt’altra parte rispetto al locale, del tour dark che si teneva al capannone accanto e per il quale ci passavano davanti dei tipi che a vederli in una strada deserta avrei seriamente avuto paura che mi tagliassero la testa e bevessero il mio sangue, e continuo a chiedermi se sia un look da soli giorni feriali o da 4 stagioni. Dell’entrata, in seconda fila, di “Gatto Matto” che ha aperto inspiegabilmente il concerto.

Del concerto…

Dell’incertezza del ritorno in stazione, del fatto che la fortuna a volte serve, ma anche l’essere donne aiuta molto. Di Gaetano che ci ha dato un passaggio in stazione con i due ragazzi di Ancona.
Dell’ultimo treno perso e della puzza nella sala d’attesa (la parola puzza è un eufemismo, era molto più di questo, era un odore che credevo non abbandonasse mai più la mia pelle) e del trentenne fighetto di Treviso che ha sbagliato treno (noi eravamo fuori posto, ma lui vestito di tutto punto, dal capello perfetto alla scarpa elegante, era ancora più discordante con il contesto rispetto a noi), “Meno male che ho trovato voi, almeno ci facciamo quattro risate”, in effetti ce le siamo fatte.
Poi il treno, credevamo che ce ne fosse uno alle 3.43, invece no, credevamo ci fosse un regionale alle 4.12, invece no, è un intercity notte, saliamo lo stesso, altrimenti se ne parla alle 5, proviamo la faccia disperata da fare al controllore, ma quella che ci viene meglio è quella che già abbiamo.
Il controllore non passa, o almeno passa due volte ma non controlla i biglietti. Tutti gli uomini del presidente.
Stazione di Parma, il vuoto, casa, il letto, le orecchie che fischiano.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Provo a dire qualcosa in ordine.
Mc Donald. Non potrò più dire "non ci sono mai stata". Ora devo disintossicarmene. Vibratore l'ho detto io vero..? Stendiamo un velo pietoso và. Ikea. Che paura. Però quanti amici ci ho trovato eh? E la Francy quante matitine ha "rubato"??? In assenza di cucchiaini interessanti si è sfogata con le matite. Cleptomane!!! Autista. Ovunque tu sia, (molto probabilmente su un autobus...), grazie! "Darkest tour". AAAAAAAAAAAAAAH!!!! Angelini. Alias "Gatto matto". Alias "lo scroccone". il tempo di usare mezzo gruppo degli After ed è andato via. E direi anche grazie! Il tizio che ci ha accompagnate in stazione si chiama GERARDO. "Sala d'attesa"... rimossa.
PS: D'Erasmo... wow!
PPS: "Dai piccina mostrami chi sei..."

Roberta ha detto...

Ahahahahahahah!
Rido per tutto ma soprattutto per il pps.
Si vibratore l'hai detto tu!!!
Dei tuoi amici all'ikea ho perso il conto, ma ti vogliono tutti molto bene.
Cavolo Gerardo, ricordavo un nome brutto con la G e credevo Gaetano fosse il più brutto in circolazione, ma mi sbagliavo!

Grazie per la giornata...

Anonimo ha detto...

E infatti Gaetano e Gerardo se la giocano..! Grazie a te!
PS: chissà se Dell'Era ricorda qualcosa...

Anonimo ha detto...

In effetti l'ikea da la sensazione di imprigionarti. Francamente, io la odio.

E com'è tristemente bello sentire le orecchie che fischiano dopo un concerto, pensando che di già ne vorresti un altro. E poi un altro. E poi un altro ancora.

Eugenio Fedolfi ha detto...

Rischio un linciaggio mediatico se dico che non ho capito il titolo del post? Però bella prospettiva...e forte poter vedere come più persone raccontano lo stesso fatto...vero.

Roberta ha detto...

No Eugenio, sta tranquillo, a parte Cinzia e Francesca penso non l'abbia capito nessuno a cosa mi riferisco. Al centro commerciale c'è un negozio di abbigliamento per bambini che si chiama "Petit Bateau" ed io ho chiesto se la traduzione fosse "Piccola Battona"